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sostenibilità ambientale

La Sostenibilità Ambientale: un impegno condiviso, anche per le imprese

21 Luglio 2021

L’Agenda 2030 pone obiettivi specifici per lo Sviluppo Sostenibile e i Paesi dell’ONU sono chiamati ad agire e a fare della sostenibilità ambientale uno dei valori cardine della vita sociale. Tra i 17 obiettivi, ce ne sono tre che si concentrano specificamente sul significato della sostenibilità ambientale: il tredicesimo si concentra sulla lotta al cambiamento climatico, invitando gli Stati membri a promuovere azioni, a tutti i livelli, per combatterlo. L’obiettivo numero 14 è dedicato alla conservazione di oceani e mari e alla cura delle risorse marine, mentre il numero 15 stila le linee guida per l’uso sostenibile dell'ecosistema terrestre: dalla gestione delle foreste, al contrasto alla desertificazione e alla perdita di biodiversità. È solo in questo senso che oggi si può parlare di sostenibilità e si può tentare di darne una definizione: sostenibilità ambientale significa prima di tutto un impegno concreto e condiviso per la tutela dell’ambiente. In questo processo, tutti, aziende comprese, giocano un ruolo fondamentale.

Sostenibilità ambientale: che cos'è?

È da 50 anni che sentiamo parlare di sostenibilità ambientale, a partire dal 1972 con la prima Conferenza sull’ambiente delle Nazioni Unite, per poi trovarla come espressione codificata nel rapporto Brundtland, pubblicato nel 1987 dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo (WCED).

Il concetto di “sostenibilità ambientale” è ben più ampio di quello di semplice tutela e rispetto dell’ambiente. L’espressione indica che le azioni di oggi hanno un impatto sul futuro e che questo incide non soltanto sulla natura e sull’ambiente, ma anche e soprattutto sul piano economico e sociale. Negli anni, le iniziative per sensibilizzare le comunità sulle tematiche della sostenibilità ecologica si sono moltiplicate.

In particolare, la giornata della terra (Earth Day) e la giornata mondiale dell’ambiente (World Environment Day) sono un’occasione per riflettere sugli effetti a lungo termine che l’operato dell’uomo ha sull’ambiente in cui vive.

La sfida è quella di proteggere le risorse, la biodiversità, l’equilibrio degli ecosistemi, trovando soluzioni che consentano di tutelare la salute del pianeta e dei suoi abitanti, senza per questo interrompere lo sviluppo economico e sociale.

Sostenibilità ambientale, economica e sociale

Strettamente connessa alla sostenibilità ambientale vi è infatti quella economica e sociale.

Nel già menzionato rapporto Brundtland, comunemente noto come Our Common Future, troviamo una definizione di sviluppo sostenibile quale “sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”.

Parlare di bisogni significa fare riferimento alle attività economiche e produttive, così come all’ambito dei servizi e al benessere delle persone.

Quello tra sostenibilità ambientale, economica e sociale è, in definitiva, un legame inscindibile:

  • sostenibilità ambientale significa preservare nel tempo la disponibilità delle risorse naturali;
  • sostenibilità sociale rimanda alla garanzia di servizi e di condizioni di vita favorevoli, salubri, sicure;
  • sostenibilità economica implica l’efficienza e un reddito adeguato sia per le famiglie sia per le imprese.

L’Agenda 2030 è intervenuta proprio per stabilire le modalità di azione, non più rimandabili, per costruire un nuovo equilibrio, grazie all’impiego di nuove tecnologie e attraverso scelte individuali e imprenditoriali più consapevoli.

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Esempi di sostenibilità ambientale

Politiche abitative oculate, direttive di conservazione del territorio e della biodiversità, l’istituzione di aree protette e parchi naturali, fino alla raccolta differenziata e alla gestione ottimale dei rifiuti: gli esempi di sostenibilità ambientale sono molteplici.

Alla base di azioni sempre più diffuse in favore di scelte più sostenibili, vi è un generale riconoscimento del valore intrinseco delle risorse ambientali e una volontà ampiamente condivisa, almeno sul piano teorico, di voler preservare la biodiversità delle specie e gli equilibri ecologici.

Tra le azioni più importanti avviate nell’ultimo decennio, vediamo nuove metodologie applicate al settore agricolo, principalmente per ridurre l’utilizzo delle risorse idriche delle colture.
Nell’allevamento si stanno sviluppando alternative agli allevamenti intensivi, con nuove industrie del settore primario improntate su una produzione più rispettosa del benessere degli animali.
Anche il settore secondario si sta impegnando per favorire la transizione energetica verso la sostenibilità ambientale, producendo e utilizzando energia da fonti rinnovabili.
Infine, è sempre più diffusa sul piano dei servizi una gestione sempre più oculata dei rifiuti e della loro raccolta differenziata, a partire dai centri urbani e arrivando progressivamente alle aree più periferiche.
In generale, sempre più realtà amministrative e imprenditoriali stanno adottando pratiche basate sui principi dell’economia circolare.
La promozione della mobilità sostenibile e di città sempre più decarbonizzate rientra in questo percorso virtuoso verso la Green Economy.

Sostenibilità ambientale in Italia

La transizione ecologica in un'economia maggiormente orientata all'ambiente e alla sostenibilità è uno dei tre assi strategici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il documento trasmesso a fine aprile 2021 dal Governo alla Commissione Europea, che descrive gli obiettivi strategici e le linee di intervento che l’Italia adotterà per l’utilizzo dei fondi del Programma Next Generation EU.

Il Piano mira ad individuare azioni specifiche di intervento, per favorire l’aumento dell’efficienza energetica, l’incremento dell’uso delle fonti rinnovabili nella produzione di energia e la mobilità locale sostenibile, come il trasporto pubblico a zero emissioni con gli autobus elettrici o i nuovi veicoli a idrogeno, puntando a indirizzare l’economia in una direzione coerente con gli obiettivi programmatici introdotti dal Green Deal europeo.

Il momento è estremamente favorevole, poiché grazie al Programma Next Generation EU il nostro Paese potrà accedere a risorse per oltre 200 miliardi di euro su un orizzonte di sei anni (2021-2026).

A monitorare i progressi verso uno sviluppo sostenibile, in Italia, concorre il Rapporto sui Sustainable Development Goals (SDGs) pubblicato dall’Istat ogni anno. Per l’anno 2020, l’analisi degli indicatori di sviluppo sostenibile mostra un quadro complessivamente positivo rispetto agli anni precedenti. Il costante miglioramento della dimensione ambientale è stato trainato dai progressi nel settore dell’energia pulita e nel consumo responsabile.

Ci sono ancora voci migliorabili e punti di attenzione, come per esempio la voce relativa al consumo del suolo che continua ad aumentare, con circa 48 km2 di nuove superfici asfaltate o cementificate nel corso del 2018.

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Sostenibilità ambientale nelle aziende

Parlare di sostenibilità ambientale delle aziende è importantissimo, per la rilevanza che ha il settore industriale nel bilancio delle emissioni e nella possibilità di sviluppare nuove soluzioni a minor impatto ambientale. L’adozione di strategie e pratiche sostenibili nelle aziende deriva da due fattori principali.

Da una parte, troviamo le norme varate dalla Commissione Europea e dai Governi che pongono precisi limiti e indicazioni per regolare consumi ed emissioni. Dall’altra, c’è una componente etica che le singole aziende decidono di inglobare nella propria filosofia per rendere la sostenibilità una componente intrinseca della cultura aziendale.

Un approccio più sostenibile porta alle imprese diversi risvolti positivi.

Uno dei vantaggi che si registrano presso le aziende con una cultura e una gestione improntata a parametri sostenibili è una maggiore fiducia e identificazione del personale e dei collaboratori nei confronti della propria organizzazione. Questo risulta in una maggiore coesione rispetto agli obiettivi di business e soprattutto consente di ridurre il turn-over, un problema condiviso da molte realtà.

Adottare pratiche virtuose e impegnarsi per diffondere un approccio all'ambiente più sostenibile ha una ripercussione positiva anche all’esterno, sui fornitori ma soprattutto sui clienti. Sempre più individui aderiscono a valori ecosostenibili, attuando scelte sempre più ponderate relative ai propri consumi di prodotti e servizi.L’identificazione con i valori positivi di un brand spesso concorre a orientare la scelta di acquisto.

Tra le aziende italiane impegnate in prima linea per favorire pratiche e tecnologie a ridotto impatto ambientale c’è SIFÀ. Con un approccio fortemente orientato al futuro, l’Azienda ha concretizzato il proprio impegno a favore della sostenibilità ambientale con il progetto Circular Mobility dedicato alla filiera dell’automotive: un passo in avanti concreto verso un domani sempre più a misura d’uomo, rispettando, tutelando e riciclando le risorse del Pianeta.

Per scoprire il progetto >> https://www.circularmobility.it/

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Team Circular Mobility

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