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Ricaricare l’auto elettrica a casa conviene: ecco come funziona

14 Luglio 2022

La ricarica dell'auto elettrica a casa è uno degli aspetti più importanti da considerare quando si acquista o si noleggia un veicolo di questo tipo: deve essere comoda e conveniente. Se infatti la mobilità sostenibile è tra i cardini della transizione ecologica in atto, è altrettanto vero che il risparmio di tempo e risorse è imprescindibile per la sua diffusione.

La ricarica dell’auto elettrica può essere effettuata tramite le stazioni di ricarica pubbliche, oppure a casa tramite dispositivi come le wallbox. Le integrazioni alla rete di colonnine elettriche statali sono già in corso ma finché non ci saranno cambiamenti sostanziali, quella domestica rimane la forma di ricarica più economica per le auto elettriche.

Come ricaricare l'auto elettrica a casa: wallbox o presa domestica?

È opportuno fare delle distinzioni anche all’interno della ricarica dell’auto elettrica a casa, per scegliere la soluzione più congeniale alle specifiche esigenze di ciascuno. In attesa che venga ulteriormente sviluppata la tecnologia di ricarica wireless, le opzioni attuali sono due:

  • installazione di una wallbox: un dispositivo di ricarica compatto, montato sulla parete di un garage o box auto;
  • utilizzo della presa domestica classica: una presa Schuko (la “presa tedesca”) in cui inserire direttamente il cavo di alimentazione.

Nel caso della wallbox c’è la garanzia di una ricarica sicura, efficiente e che preserva l’integrità della batteria dell’auto, poiché lo scambio di energia avviene in modo più omogeneo.
Inoltre, per alcune wallbox è prevista l’opzione di controllo del dispositivo da remoto, in modo da poter avviare e controllare la ricarica nelle fasce orarie più comode e convenienti dal punto di vista della spesa energetica. Senza contare che, in presenza di pannelli fotovoltaici, la ricarica può avvenire anche con zero o basse emissioni di CO2.

Per quanto riguarda invece i tempi di ricarica, come vedremo nel paragrafo dedicato, sono diversi gli elementi da tenere in considerazione. È molto importante a questo proposito scegliere una wallbox adatta al modello di auto elettrica da ricaricare.
Diversamente, se si decide di optare per la ricarica con presa domestica, cambiano i parametri di riferimento. Esiste una presa giusta per l’auto elettrica? 

La ricarica dell’auto elettrica con presa domestica (senza wallbox)

Qualora si preferisca ricaricare la propria auto elettrica con una presa domestica, bisogna considerare alcuni elementi:
  • la potenza minore e di conseguenza i tempi di ricarica più lenti;
  • la maggior dispersione di energia;
  • il rischio di superare il limite di potenza dell’impianto, se questo è lo stesso che fornisce energia al resto dell’abitazione;
  • il possibile surriscaldamento delle linee dovuto al fatto che questo tipo di presa non è concepita per il funzionamento continuo, soprattutto in presenza di impianti elettrici datati.

Pur non essendoci una normativa che impedisce di caricare con una classica presa di corrente, per i motivi appena elencati questo tipo di ricarica è consigliata come soluzione temporanea o in mancanza di dispositivi più adeguati.

Un altro caso in cui può essere sfruttata una presa tradizionale è quello della ricarica di una citycar o di un’ibrida plug-in con la quale si circola principalmente in città. Qui possono bastare i 3 kW dell'impianto domestico; in alternativa, per aumentare la velocità di ricarica, si può richiedere un aumento di potenza a 6 kW, con un proporzionale aumento dei costi.

Quali sono, quindi, i costi complessivi per una ricarica domestica?

Quanto costa e quali sono i tempi per ricaricare l'auto elettrica a casa?

Per calcolare quanto costa una ricarica per l’auto elettrica a casa bisogna fare riferimento alle tariffe del proprio fornitore di energia elettrica domestica. Infatti, il consumo di energia per la ricarica viene addebitato in bolletta come qualsiasi altra voce dei consumi domestici e allo stesso prezzo.

Tenendo conto dei recenti rincari, si ha un costo compreso tra 0,25 e 0,30 euro per kW con un impianto che eroga 3,3 kW – compresa la tolleranza prima che scatti un contatore con una potenza di 3 kW.

Oltre alle spese, un aspetto che incide sulla scelta di acquisto o di noleggio di un’auto elettrica è il tempo di ricarica a casa. Qui, i fattori principali da tenere in considerazione sono due:

  • la potenza del dispositivo;
  • la potenza della batteria del veicolo.
Come detto precedentemente, le batterie non assorbono l'energia in modo del tutto omogeneo: dall'80% di carica in poi l'immissione è molto più lenta. Tuttavia, in genere basta fermarsi all’80%, così come non si dovrebbe mai scendere sotto il 20%. Quindi, per arrivare all’80% di energia su un'auto media con 40 kWh di pacco-batterie – e un impianto che carica a 3 kW – ci vogliono circa 8 ore.

Per dimezzare queste tempistiche e superare l’ostacolo delle ridotte capacità delle prese domestiche, si può considerare sempre la soluzione wallbox. Ci sono diversi modelli, infatti, che supportano dai 7,4 kW ai 22 kW in base al tipo di impianto, monofase o trifase.

C’è anche la possibilità di utilizzare una colonnina di ricarica per auto a casa privata o in un contesto condominiale.

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Ricaricare l’auto elettrica nel proprio box privato o in condominio

La ricarica dell’auto elettrica può avvenire nel proprio box privato attraverso le soluzioni presentate precedentemente, tuttavia è necessario fare qualche precisazione per chi abita in condominio.
Se l’installazione interessa solo un condòmino, questo dovrà coprire i costi di montaggio del dispositivo e aprire una seconda utenza per non ricadere su quella comune. La presentazione di domanda formale scritta all’amministratore è necessaria solo se non si dispone di un box per la ricarica dell’auto elettrica o di un’area privata; alla richiesta deve poi seguire l'autorizzazione dell’intero condominio.

Un secondo caso riguarda, invece, la possibilità di condividere una struttura di ricarica comune, una colonnina di ricarica condominiale per le auto elettriche o plug-in hybrid. A questo punto verranno ripartite sia le spese di installazione sia quelle relative all’energia elettrica in proporzione al consumo.

Car sharing condominiale

Un esempio virtuoso di utilizzo dell’energia elettrica in condominio è quello di Scandiano (RE), dove il progetto Self User ha avviato la sperimentazione di un impianto innovativo proprio all’interno di un condominio.
Alla base c’è la direttiva del Clean Energy Package che, in forma pilota, è in grado di collegare l’intero edificio all’impianto di produzione di energia.

Una delle attività principali riguarda la condivisione di un’auto elettrica condominiale che, attraverso un’unica stazione di ricarica, permette di risparmiare sulle spese canoniche di manutenzione e assicurazione, usufruendo allo stesso tempo dei vantaggi e degli incentivi legati a questo tipo di veicolo. Il tutto a emissioni zero, grazie all’impianto fotovoltaico condominiale che produce energia pulita.

Il progetto, che comprende questo innovativo car sharing condominiale, è coordinato da Art-ER, cofinanziato da Regione Emilia Romagna ed Enel X, in partnership con Università di Bologna, Enea e Acer.

Juice Booster: la wallbox portatile di SIFÀ

Per rispondere alla domanda sempre crescente di una mobilità più green e sostenibile, SIFÀ ha integrato i propri servizi accessori introducendo Juice Booster, una vera e propria wallbox per l’auto elettrica portatile da 22 kW, compatibile con tutti i veicoli elettrici con presa di ricarica di Tipo 2 – standard – che fornisce ricariche sempre alla massima velocità, in tutta sicurezza, indipendentemente dal tipo di collegamento di potenza. 

Juice Booster è ideale per chi viaggia spesso in auto e copre anche lunghe distanze, grazie alle sue caratteristiche:

  • ultra leggero, con un peso inferiore a 1 Kg;
  • 100% compatibile con i veicoli elettrici dotati di connettore di Tipo 2 ma disponibile anche con connettore di Tipo 1;
  • comprende una robusta custodia con chiusura a velcro per essere riposto al meglio nel bagagliaio;
  • il cavo di 5 metri può arrivare fino a 25 metri con una prolunga;
  • può essere utilizzato anche a parete.
  • Per richiedere più dettagli sul servizio, scrivete a infonoleggio@sifa.it

    Se siete interessati a conoscere le alternative sostenibili alla mobilità elettrica, potete consultare: 

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    Team Circular Mobility

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