Auto elettriche: come funzionano e qual è la situazione in Italia
In parallelo alla crescente tendenza che vede la Mobilità Sostenibile sempre più al centro del dibattito e delle iniziative delle aziende pubbliche e private, in Italia nel 2021 il numero di vendite di auto elettriche è cresciuto raggiungendo a maggio dello stesso anno una quota di mercato del 3,57% (3,15% su base annua - dati DATAFORCE Italia 1° giugno 2021). Questi numeri però non sono stati confermati nell’arco del 2022.
Infatti, nonostante la crisi indotta dalla pandemia, nel 2020-2021 le auto ibride avevano superato le vendite di quelle a benzina e diesel (47.637 immatricolazioni rispetto alle 44.462 delle auto a benzina e alle 33.744 di quelle a gasolio).
Nel rapporto di ottobre 2022, sempre di DATAFORCE, si legge invece un crollo delle immatricolazioni di auto elettriche: a ottobre le nuove targhe sono state soltanto 3.672, quasi la metà dell’ottobre precedente (-48,16%) perché continua a mancare la domanda, che nemmeno gli incentivi all’acquisto riescono a portare ai livelli dell’anno scorso.
Su base annua, la perdita è del 27,26% e finora il mercato 2022 ha assorbito 39.400 elettriche, quasi 15.000 in meno dello scorso anno, con una quota di mercato che non cresce dal 3,59%. Meglio il settore delle hybrid: tornano a crescere le plug-in (+16,72% a ottobre), ma meno delle full hybrid (+38,29%).
Nonostante i numeri dell’ultimo anno, legati anche al calo generale delle immatricolazioni per tutti i tipi di alimentazione, il futuro della mobilità rimane comunque orientato verso i veicoli a zero emissioni.
All’interno di questo processo, che vede l’introduzione di norme sempre più restrittive nei confronti dei veicoli a combustione interna, le case automobilistiche e l’intero settore automotive infatti stanno presentando sul mercato modelli sempre più performanti di auto elettriche.
Come funzionano le automobili elettriche
Auto elettriche: la mobilità del futuro?
Sempre più aziende e singoli cittadini si stanno convertendo alla mobilità elettrica e le ragioni di questa tendenza sono da ricercare senz’altro nella crescente e sempre più diffusa sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali. In parallelo a questa motivazione di carattere ideologico, però, a favore dell’elettrico intervengono anche i vantaggi immediati garantiti sul piano economico e finanziario dagli incentivi governativi, grazie ai quali acquistare e assicurare un veicolo elettrico ha prezzi inferiori rispetto a un veicolo tradizionale che funziona con i combustibili fossili. A queste agevolazioni si aggiungono poi i ridotti costi di manutenzione.
Infine, si deve anche considerare che contribuiscono al trend di crescita del parco delle auto elettriche anche le numerose agevolazioni in termini di mobilità urbana che generalmente vengono accordate ai detentori di veicoli a emissioni zero dalle amministrazioni cittadine, consentendo ad esempio l’accesso alle zone a traffico limitato.
A fronte di una netta riduzione delle emissioni di CO2 quando il veicolo elettrico è in circolazione, è doveroso considerare, di contro, un certo impatto ambientale in fase produttiva per quanto riguarda le autovetture elettriche, dal momento che questa tipologia di veicoli è legata alla fabbricazione di batterie, per le quali è necessaria una catena di approvvigionamento di materie prime critiche, come il litio e il cobalto. Tale problema potrebbe essere ovviato attraverso la chiusura dei flussi di risorse, optando per la produzione di energia elettrica attraverso fonti rinnovabili. Inoltre, sempre per quanto riguarda le batterie delle auto elettriche, risulta cruciale il recupero e il riciclo a fine vita dei materiali che, tuttavia, al momento, risulta spesso essere carente.
Tutto sommato, ad oggi le auto elettriche non sono ancora la chiave per la mobilità del futuro. Per divenire la soluzione definitiva al problema delle emissioni di CO2 e dell’impatto ambientale, le auto elettriche dovrebbero sicuramente essere svincolate dai problemi connessi alla produzione delle batterie e, soprattutto, andrebbe concretizzata quanto prima l’implementazione della rete di infrastrutture di ricarica, che soprattutto sul territorio italiano patisce una distribuzione insufficiente. Le alternative all'elettrico, invece, sono da ricercare in altri tipi di carburante, come l'e-Fuel, una vera e propria benzina sintetica.
L'autonomia delle macchine elettriche
La modalità di ricarica e l’autonomia delle macchine elettriche sono spesso freni inibitori quando si tratta di scegliere l’elettrico per l’acquisto o per il Noleggio a Lungo Termine di flotte aziendali o di veicoli privati.
Detto ciò, considerando che oltre il 50% della media degli spostamenti avviene entro il raggio degli 8 km, molto spesso le perplessità riservate all’autonomia delle auto elettriche sono ingiustificate e da attribuirsi al normale processo di assestamento tipico di ogni periodo di transizione verso soluzioni nuove.

Auto elettriche: modalità e tempi di ricarica
La ricarica delle auto elettriche presuppone l’installazione di colonne di ricarica collegate a una fonte di energia elettrica.
Le modalità si distinguono principalmente in base alla tipologia di presa e corrente utilizzata e ai tempi di ricarica, e se si tratta di stazioni di ricarica pubbliche oppure private – ovvero sia aziendali sia presso le abitazioni dei singoli possessori dell’auto. Possiamo distinguere ad esempio tra le principali tipologie:
- Modalità di ricarica lenta, a corrente alternata a 16 A, ammessa solo in ambiente privato poiché presuppone l’utilizzo una semplice presa domestica o industriale fino a 32 A >> durata della ricarica dalle 6 alle 8 ore;
- Modalità di ricarica lenta a corrente alternata a 16 A ammessa in ambiente sia privato sia pubblico e che presuppone l’utilizzo una semplice presa domestica o industriale fino a 32 A ma prevede anche l’impiego di un dispositivo Control Box (Sistema di sicurezza PWM) che garantisce la sicurezza delle operazioni durante la ricarica >> durata della ricarica dalle 6 alle 8 ore;
- Modalità di ricarica rapida a 63 A e 400V, ammessa in contesti pubblici e privati previa installazione del sistema di sicurezza PWM e utilizzo di un apposito sistema di alimentazione dotato di connettori specifici >> durata della ricarica dai 30 min. a 1 ora circa;
- Modalità di ricarica ultra rapida in corrente continua fino a 200 A, 400 V, ammessa solamente in ambiente pubblico, con il caricabatteria esterno al veicolo, che consente di effettuare la ricarica dell’auto elettrica in pochi minuti >> durata della ricarica 5-10 min.
Ricaricare l'auto elettrica a casa propria

Le prese installate comunemente presso le abitazioni private supportano solitamente circa 3 o 4 kW e quindi non riescono a soddisfare la richiesta di corrente necessaria per caricare l’auto elettrica. Quindi, per chi acquista un veicolo elettrico è consigliabile ricorrere all’aiuto di un elettricista e installare una presa CEE di tipo industriale che supporti un numero maggiore di kW poiché i vantaggi di caricare l’auto elettrica a casa propria sono tangibili, a partire dal fatto che ciò consente di sfruttare i periodi di inattività dell’auto senza dover obbligare a fermate lungo il tragitto.
Se poi la ricarica dell’auto avviene nelle ore notturne, l’impianto elettrico non viene sovraccaricato durante il giorno, lasciando tutta l’energia disponibile per i quotidiani usi domestici. I tempi di ricarica presso la propria abitazione variano in base alla potenza dalla stazione di ricarica e a quella accettata dalla batteria dell’auto. Escludendo la possibilità di poter supportare modalità di ricarica rapida, solitamente per la ricarica in casa si deve considerare un tempo di circa 3 ore per una ricarica a 7,4 kW.
Per chi vive in un condominio esiste anche l’opzione di usufruire dell’opportunità offerta da alcune compagnie elettriche di installare una Wall Box nel parcheggio condominiale, collegata al contatore del singolo nucleo familiare e che prevede l’applicazione della tariffa elettrica domestica prestabilita. Chiaramente, per questo tipo di installazione, è necessario prima ottenere il permesso dall’assemblea dei condomini.
Per chi percorre molti km invece è preferibile approfittare delle ricariche pubbliche messe a disposizione dai distributori di energia elettrica che, a fronte della sottoscrizione di un abbonamento per un costo medio di 25 euro mensili, offrono ricariche illimitate.
A questo proposito si sta facendo strada anche l'opzione di ricarica wireless, su cui stanno investendo diverse case automobilistiche per incrementare il mercato dell'elettrico.
Colonnine per le auto elettriche
Importante sottolineare che, nonostante la presenza delle colonnine di ricarica per le auto elettriche sia ancora ridotta e disomogenea, i dati di crescita sono rassicuranti.
Infatti, a ottobre 2020, lo Smart Mobility Report dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano aveva prospettato un numero di 61mila punti di ricarica di auto elettriche a fine 2020, che corrisponderebbe a una crescita del 110% rispetto al cumulato di fine 2019 (29mila unità).
Più nel dettaglio, a fine anno i punti di ricarica pubblici si dovrebbero essere assestati intorno alle 18.000 unità, con un incremento del +97% rispetto a fine 2019 (9.100 unità). In netto aumento anche il numero dei punti di ricarica presso enti privati, aziende o abitazioni, che a fine 2020 avrebbero raggiunto quota 43mila, con un incremento del 115% rispetto a fine 2019 (circa 20mila unità).
Fondamentale in questo contesto anche l’emendamento alla Legge di Bilancio del 2021 che prevede l’obbligo di installare colonnine di ricarica veloce ogni 50 Km sulla rete autostradale nazionale: un ulteriore passo in avanti per porre basi concrete alle scelte di aziende e ai privati in favore della mobilità sostenibile e delle auto elettriche.
