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Mobility as a Service: cos’è e a che punto siamo

14 Aprile 2023

I modelli di business del settore della mobilità stanno cambiando dopo l’arrivo del digitale. La nuova frontiera è la possibilità di combinare diverse soluzioni integrate di mobilità, grazie a un abbonamento unico a una piattaforma dove pianificare i propri spostamenti. Questo modo innovativo di viaggiare, che prende il nome di Mobility as a Service (MaaS), segnerà ulteriormente il passaggio dal trasporto di proprietà alla mobilità vista come un servizio.

Vediamo insieme in maniera più dettaglia in cosa consiste il MaaS, quali saranno i suoi benefici e quali sono gli aspetti che ancora ne limitano lo sviluppo. 

In cosa consiste

Il Mobility as a Service prevede un abbonamento mensile forfait a un’app per l’utilizzo di tutti i trasporti pubblici e privati, come il ride-sharing, il trasporto pubblico, il bike-sharing e tutti gli altri servizi di mobilità condivisa. Una rivoluzione che non riguarderà solo coloro che vivono in aree metropolitane, ma anche chi abita in zone suburbane e rurali.

Il software funziona come un aggregatore delle diverse opzioni di mobilità presenti in una città e integra tutte le soluzioni necessarie al viaggatore. Le piattaforme MaaS trasformano dunque le modalità di fruizione e accesso ai trasporti in un modello flessibile e su misura, capace di garantire agli utenti diverse alternative di viaggio: dalla più veloce, alla più economica, passando per quella più sostenibile dal punto di vista ecologico.

Chi ne beneficia

Un ecosistema MaaS può generare benefici per tutti i soggetti della mobilità coinvolti. In primo luogo, in un contesto simile, sono i cittadini a trarre dei vantaggi, infatti possono accedere ai nuovi servizi digitali per ogni esigenza di spostamento, compiendo scelte di mobilità più consapevoli, multimodali e sostenibili.

Anche gli operatori economici del MaaS, dei trasporti e della mobilità, potranno trarre benefici da questa innovazione, infatti un sistema di regole chiare abbassa le barriere all’ingresso e favorisce lo sviluppo del mercato secondo i principi della concorrenza, evitando condizioni di monopolio.

Infine la Pubblica Amministrazione sarà in grado di governare la mobilità del proprio territorio, ottimizzando l’utilizzo delle risorse e attuando politiche per incentivare una mobilità sempre più sostenibile.

Il limiti all’implementazione del MaaS

Ci sono dei fattori, anche culturali, che limitano lo sviluppo di questa nuovo modo di muoversi e di viaggiare. I passeggeri fanno ancora fatica a porre completa fiducia negli ecosistemi della mobilità. È di cruciale importanza, sia per le parti interessate, ovvero gli operatori, sia per i passeggeri, che nel MaaS esistano le stesse garanzie di quando si possiede un’auto. Tuttavia non è solo una questione di fiducia tra utente e fornitore: senza una comprensione comune della regolamentazione, della proprietà e delle responsabilità individuali, il MaaS farà fatica a svilupparsi.

Sul versante della sinergia tra i diversi fornitori di mobilità, molti devono ancora interiorizzare l’idea che in un ambiente MaaS la concorrenza lascia il posto alla collaborazione. Lavorando insieme, tutti gli operatori avranno dei benefici, miglioreranno i servizi e daranno valore all’utente finale.

Il ruolo dello sviluppo tecnologico

Ci sono alcuni elementi tecnologici chiave per l’implementazione del MaaS, uno di questi è la gestione informatica dei dati degli utenti. I clienti vogliono essere certi che le loro informazioni siano al sicuro, ma, allo stesso tempo, in un sistema integrato, è importante che questi dati sensibili possano circolare. La soluzione si chiama Open API, che sta per Application Programming Interface, e consiste in quell’insieme di funzioni e procedure che consentono a un’applicazione di accedere a funzionalità e dati di utenti di altre applicazioni o servizi digitali.  

Inoltre, vi è un problema legato alle competenze, che non sono ancora sufficienti per la digitalizzazione del trasporto urbano odierno. Tutto questo perché non vi è ancora un’istruzione in grado di integrare le competenze di gestione e sviluppo della mobilità a quelle legate alla conoscenza digitale. Un ingegnere ferroviario infatti potrebbe non conoscere i sistemi digitali che verranno implementati su una ferrovia e viceversa per chi sviluppa il sistema.

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Team Circular Mobility

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