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Come le smart road cambieranno la mobilità

2 Ottobre 2023

Si tratta di vere e proprie “strade intelligenti”, dotate delle più avanzate tecnologie in grado di garantire una fitta rete di comunicazione e interconnessione tra i veicoli che le percorrono e le infrastrutture. Parliamo delle smart road: un tassello in un più ampio progetto di smart city e smart mobility. Vediamo insieme che cosa si intende per smart road, come cambieranno la mobilità privata e pubblica, quali sono le prospettive e i casi in cui queste infrastrutture intelligenti sono già realtà.

Cosa è una smart road

Come abbiamo detto, le smart road sono strade lungo le quali le automobili, grazie all’implementazione di diversi sistemi tecnologici e digitali, hanno la possibilità di spostarsi in modo più informato e sicuro. Un nuovo modo di intendere i viaggi e gli spostamenti compiuti a bordo di vetture private e mezzi pubblici, che negli ultimi anni sta prendendo piede anche nella costruzione e concezione delle strade. “Nei prossimi anni, lungo le strade italiane saranno sempre più presenti soluzioni come telecamere intelligenti, sensori per il monitoraggio che verranno messi direttamente sotto il manto stradale e perfino delle road side unit: macchine e colonnine dotate di intelligenza artificiale che mostrano tutta una serie di scenari che si vanno a creare proprio lungo le vie di comunicazione”, ha spiegato Alessia Cuccinello, research analyst presso gli osservatori connected car & mobiltiy e smart city del Politecnico di Milano.

Strade più veloci e sicure

L’obiettivo è agevolare il trasporto grazie all’implementazione di sistemi di rilevazione del meteo e del traffico attraverso i quali i viaggiatori possono richiedere in tempo reale informazioni su condizioni stradali, del traffico o su situazioni particolari. Inoltre le smart road possono fornire servizi di deviazione dei flussi di traffico nel caso di incidenti, suggerimenti di traiettorie alternative, gestione di accessi, parcheggi e rifornimenti, interventi tempestivi in caso di emergenze. “La cosa principale – prosegue Cuccinello – che distingue le smart road rispetto alle strade normali è il fatto che sono tecnologicamente avanzate con soluzioni che non sono semplicemente fini a sé stesse, ma permettono di dare un‘identità digitale e quindi di piazzarsi all’interno di un ecosistema più ampio, interagendo con gli altri attori presenti al suo interno infrastrutture e automobilisti in primis”. 

Il Decreto Smart Road

Nel 2018 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha emanato il Decreto Smart Road, indicando quali sono i nuovi servizi smart che riguardano le strade, e dove e quando verranno effettuati. A settembre 2020 il decreto è stato aggiornato: ora prevede la sperimentazione di “mezzi di trasporto alternativi” che, per esempio, “non dispongono di un volante o di una pedaliera”. Si apre uno scenario di mezzi completamente autonomi che cominciano a percorrere le nostre strade sotto la supervisione di addetti ai lavori. Il decreto individua innanzitutto gli standard funzionali per realizzare strade più intelligenti e sicure che, grazie alle nuove tecnologie introdotte nelle infrastrutture stradali, possano dialogare con gli utenti a brodo dei veicoli, per fornire in tempo reale informazioni sul traffico, incidenti, condizioni meteo, fino alle notizie turistiche che caratterizzano i diversi percorsi.

Il primo traguardo temporale è fissato al 2025. Entro quell’anno dovranno essere realizzati i primi interventi, che riguarderanno le tratte autostradali o statali di nuova realizzazione oppure oggetto di manutenzione straordinaria. Soltanto successivamente, gli interventi di digitalizzazione stradale saranno estesi a tutto il tratto stradale.

Un secondo traguardo è stato invece fissato per il 2030. Entro quell’anno, la maggior parte delle infrastrutture dovrà diventare smart, questo per accogliere l’arrivo dei veicoli driverless, così che tra veicoli e infrastruttura stradale possa esserci un continuo scambio di informazioni per migliorare sempre di più l’esperienza di guida dell’utente.

Esempi di smart road

L’Italia si è dimostrata uno dei Paesi più attenti agli ultimi sviluppi relativi all’evoluzione delle “strade intelligenti”. Il 2022 è stato un anno molto importante per lo sviluppo delle smart road in Italia e a livello internazionale: sono stati identificati 190 progetti nel mondo a partire dal 2015, di cui ben 63 nel 2022 (+43% sul 2021). Nel nostro Paese sono state ben 15 le iniziative attivate nel biennio 2021-2022.

La sperimentazione di Anas in occasione dei campionati mondiali di sci alpino a Cortina d’Ampezzo ha rappresentato infatti la prima esperienza in Europa di smart road. Sulla strada statale 51 “Alemagna” sono stati compiuti alcuni interventi che hanno permesso l’installazione lungo il tratto che collega il comune di Ponte nelle Alpi con il passo Cimabanche di una serie di infrastrutture tecnologiche in grado di rendere più efficienti i flussi di traffico, migliorare la sicurezza stradale e il comfort di guida, grazie al controllo dell’infrastruttura attraverso le tecnologie IoT.

Tra le arterie italiane più importanti che negli ultimi anni hanno beneficiato della fornitura di tecnologie smart road ci sono l’autostrada A90 (Grande Raccordo Anulare di Roma) e A91 (Autostrada Roma-Aeroporto di Fiumicino) nel Lazio, l’itinerario E45-E-55 (Orte-Mestre) in Veneto e l’autostrada A2 (Salerno – Reggio Calabria) tra la Campania e la Calabria.

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Team Circular Mobility

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