Il panorama della mobilità sta
cambiando radicalmente soprattutto nei contesti
urbani che saranno soggetti, nei prossimi anni, a un aumento sempre più consistente
della densità abitativa e, di conseguenza, alla diminuzione sensibile di spazi
utili alla circolazione e al parcheggio del proprio mezzo di trasporto.
Con queste premesse, si fa sempre
più spazio all’interno del settore automotive un nuovo concetto di mobilità intelligente, che possa tenere
il passo con nuove esigenze, nuove tecnologie e nuovi stili di vita legati al processo di urbanizzazione. Le nuove richieste
di mobilità e la tensione verso modelli più sostenibili trovano un punto
d’incontro nel paradigma Mobility as a
Service (MaaS), ovvero la mobilità
intesa come servizio.
Passare dal concetto di mobilità come modo di spostarsi lungo un
percorso da organizzare in prima persona, gestendo singolarmente ogni
passaggio, a servizio omnicomprensivo da
utilizzare al bisogno è l’essenza della mobilità integrata, in cui il veicolo non è più inteso come un
semplice prodotto, ma come un unicum “mezzo + servizi”, con un ruolo
preponderante riconosciuto ai servizi.
La mobilità intesa come servizio ha
come scopo quello di soddisfare
l’esigenza di spostarsi liberamente raggiungendo tutte le destinazioni desiderate
scegliendo il mezzo (o il mix di mezzi)
più idoneo alla tratta da percorrere.
Un concetto, quello di mobilità come servizio, che rientra pienamente nel nuovo modello della Circular Mobility
ispirato ai principi dell’Economia Circolare, in cui tutti i protagonisti della
filiera automotive contribuiscono, in una visione di sistema, a costruire una
mobilità sempre più moderna, innovativa e sostenibile.
Dopo aver analizzato le prime tre
fasi che compongono la mobilità circolare, ovvero Materie
Prime, Produzione
e Distribuzione,
approfondiamo nel dettaglio il quarto pilastro, Utilizzo e Gestione, che interpreta appunto la mobilità a tutti gli
effetti come un servizio.
Come la mobilità si è trasformata nell’anno della pandemia
Il momento attuale, con il
perdurare dell’emergenza sanitaria da Covid-19, sta ridisegnando il nostro
contesto sociale ed economico. Tra le molteplici conseguenze della crisi si
delinea all’orizzonte uno scenario con impatti inevitabili per gli attori
coinvolti nell’ambito della nuova mobilità. In quest’ambito, le possibili linee
di sviluppo potrebbero comprendere:
- Una crescita nell’adozione di forme di “micro-mobilità” –
ovvero monopattini, bike-sharing,
scooter-sharing – fino ad oggi considerate marginali, in particolare nelle
aree urbane medio-piccole;
- Una diminuzione delle soluzioni
di Car-Pooling, a causa delle necessarie esigenze di distanziamento sociale;
- Il delinearsi di uno scenario incerto per il Car-Sharing legato essenzialmente al protrarsi della pandemia e alla capacità degli operatori di garantire la sicurezza degli utenti con opportuni interventi (es. sanificazione dei mezzi);
- Per quanto riguarda il noleggio, invece, molti
player del Noleggio a Lungo Termine stanno sviluppando formule flessibili in
termini di servizio e di durata/chilometraggio. Un esempio è l’implementazione
del pay per use: una formula che consente di pagare semplicemente in base al consumo, senza vincoli
di percorrenza e senza anticipo, con la massima flessibilità in termini di arco
temporale e un canone conveniente che permette di guidare l’auto che si
desidera.
Piano strategico della Nuova Mobilità: un’opportunità per le città
Centri urbani e aree metropolitane possono e devono fungere da
guida in questo percorso di trasformazione. In parallelo, sarebbe opportuno
definire una strategia che metta a sistema le possibili linee di sviluppo e valorizzi le diverse soluzioni possibili
– Noleggio a Lungo Termine, car sharing, auto connesse, micro-mobilità – ovvero
un vero e proprio piano strategico della Nuova Mobilità in grado di
rispondere alle nuove esigenze sia delle aree metropolitane sia delle realtà locali. Questo piano si dovrebbe
articolare su cinque pilastri:
- Sicurezza;
- Modelli di mobilità intermodali;
- Interventi legislativi per regolarizzare nuove forme di mobilità;
- Evoluzione delle infrastrutture;
- Condivisione dei dati tra pubblico e privato per rendere più
efficiente la gestione di domanda e offerta di mobilità.
Attraverso la Mobility as a
Service, le città hanno dunque la grande opportunità di farsi carico di una
serie crescente di nuove offerte di
trasporto. Potranno mettere in atto programmi e normative più adeguate per
soddisfare al meglio i loro stakeholder – comprese le imprese – con un occhio
alla possibile ripresa economica, ma prestando sempre la massima attenzione
alla salvaguardia della sicurezza e
della salute dei driver.
La MaaS dunque è un modello che le città devono
approvare, abilitare e guidare, per far sì che questo accesso più fruibile alla
mobilità porti anche vantaggi economici all’interno delle aree urbane. Per
favorire l’ottimizzazione dei trasporti è necessario focalizzarsi sul
raggiungimento di tre obiettivi:
- Economico: ottimizzare gli investimenti in
infrastrutture e favorire le transazioni finanziarie per aumentare il benessere
delle città e creare un maggior numero di posti di lavoro;
- Ambientale: alleviare la congestione e limitare l'uso di auto private per ridurre l'inquinamento e il livello di emissioni di CO2 nell’aria;
- Sociale: rendere la
mobilità urbana più inclusiva per garantirne l’accesso a tutte le aree e per
tutte le classi socio-economiche.
Il concetto di MaaS definito dalla Boston Consulting Group
Nella ricerca eseguita dalla
multinazionale statunitense di consulenza strategica Boston Consulting Group il sistema di MaaS viene suddiviso in quattro livelli di funzionalità:
- Planning: pianificare il viaggio e permettere di personalizzare gli
itinerari degli utenti attraverso un’unica piattaforma in cui sarà possibile selezionare i mezzi di trasporto più
idonei per raggiungere la meta finale;
- Ticketing: aggregare le offerte di
mobilità dei diversi provider per dare la possibilità all’utente di comprare i biglietti dei singoli
operatori sulla stessa piattaforma;
- Pricing: raggruppare i singoli
biglietti di trasporto dei diversi operatori in pacchetti di mobilità all inclusive per offrire
all’utente una tassazione
onnicomprensiva e fargli quindi risparmiare tempo e denaro;
- Incentives: incentivare gli utenti
a utilizzare modalità di trasporto
sostenibili attraverso offerte che li spingano a viaggiare soprattutto
in particolari circostanze (per esempio, viaggiando in ore non di punta a
un prezzo scontato e ottimizzare in questo modo i tempi morti dei veicoli
fermi).
Ogni livello rappresenta un upgrade che va di pari passo con la
capacità di espansione delle tecnologie delle aziende di ottenere di più con
gli stessi dati di input. Ma mentre ogni livello risulta essere soddisfacente per
gli utenti finali, i fornitori MaaS possono avere difficoltà ad assicurarsi il
giusto modello economico: i diversi stadi richiedono, infatti, un modello di
business diverso, con i suoi limiti e ostacoli.
Solo al quarto livello (Incentives) gli operatori MaaS saranno in grado di
raggiungere il vero successo e dunque la sostenibilità economica e di offrire
una versione completamente ottimizzata
del sistema MaaS: è qui, infatti, che gli
interessi delle autorità pubbliche incontreranno le esigenze degli utenti privati.
Case History
Partnership SIFÀ e TPER Progetto Corrente
Oltre alla partnership
strategica con Poste Italiane per la fornitura di tricicli e
quadricicli elettrici, cui si aggiungono implementazioni in settori non
tradizionali come le acciaierie per gli spostamenti interni, SIFÀ può vantare, anche, un’importante
sinergia con TPER: l'Azienda del Trasporto Passeggeri Emilia Romagna si
è infatti affidata alla società di noleggio per l’implementazione del proprio parco auto 100% elettrico nell’ambito
del servizio di car sharing a flusso
libero Corrente.
Corrente è stato avviato
il 27 ottobre 2019 con una flotta iniziale di 120 vetture e un’area di
rilascio ubicata interamente nel Comune
di Bologna. Grazie alla partnership con SIFÀ, TPER ha potuto incrementare
il parco auto 100% elettrico di
40 Renault ZOE, nell’ambito di un servizio che rappresenta la best
experience nel settore.
WHIM and the Mobility Mix – One APP for all your transport needs
Whim APP è la prima soluzione all-inclusive di MaaS disponibile in commercio sul mercato.
L’applicazione è in grado di pianificare
tutte le soluzioni di trasporto pubblico (bus, treno, bicicletta, taxi, car sharing, ecc.) e i loro relativi
pagamenti, che avvengono tramite mobile. In altre parole, il servizio riunisce
le offerte di diversi provider in un’unica
proposta. Un esempio virtuoso di mobilità integrata che consente di ridurre il traffico e
di efficientare gli spostamenti da un punto A a un punto B a seconda delle
esigenze degli utenti, garantendo loro un risparmio rilevante in termini di
tempi e costi.
MOIA - Ride Sharing e Ride Pooling
La casa automobilistica tedesca Volkswagen già da tempo ha intrapreso
un processo di decarbonizzazione che
ha deciso di sviluppare, nel 2017, anche nel settore del ride sharing e del ride
pooling attraverso l’innovativo servizio MOIA, operativo prima solo a Hannover
e poi anche a Amburgo. Si tratta di corse a chiamata con condivisione dei
passaggi: la prenotazione del servizio avviene tramite una APP per smartphone su cui è possibile sapere
in anticipo quali mezzi sono disponibili e quanto costerà il passaggio prima
che il cliente prenoti il viaggio.
Il veicolo che costituisce
l'intera flotta MOIA è un van 100%
elettrico che può ospitare fino a 6
passeggeri. L'autonomia indicata è
di 300 Km (test WLTP); la batteria
si ricarica dell'80% in 30 minuti. Quindi la flotta può
contenere al minimo i tempi di fermo vettura, ottimizzando la possibilità per
l'utente di trovare un posto disponibile.
Come spiega Ole Harms, CEO di MOIA, l’obiettivo del progetto è quello di “creare una soluzione per i classici problemi
di trasporto che le metropoli affrontano come il traffico, l’inquinamento
atmosferico e acustico e la mancanza di spazio, e allo stesso tempo aiutarle a
raggiungere i loro obiettivi di sostenibilità”.
